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giovedì 26 gennaio 2012

QUACCHERI IN PENTOLA

due giovani quaccheri
Se c'è una cosa nella quale gli americani vanno forti, è nella straordinaria capacità di inventare sempre nuove sette strampalate e religioni idiote. Ultimamente mi sono documentato sulla straordinaria comunità dei quaccheri, nati nel XVII secolo in seguito ad una insulsa diatriba con i protestanti sull'animale simbolo della loro religione: i protestanti tifavano per il tacchino, grasso e stupido come loro, mentre i quaccheri si riconoscevano nelle papere. In effetti il nome "quacchero" sembra proprio venire dal verso delle papere durante l'accoppiamento. Ad ogni modo fu questa divergenza di opinioni a spingere i nostri eroi a fondare una nuova comunità, arroccata nelle verdi foreste del Vermont. Ovviamente se c'è una cosa che i padri pellegrini ci hanno insegnato è la tolleranza: dagli indiani alle streghe, ne hanno fatti fuori più loro che i comunisti cinesi. Nel mirino finirono subito anche i poveri quaccheroni. "Vi piacciono le papere? E noi vi cuociamo in pentola!"
Le fonti dell'epoca riportano senza mezzi termini le terribili sofferenze che i quaccheri dovettero subire: spennati, scorticati e messi in pentola con il collo tirato, i nostri eroi hanno dovuto subirne di cotte e di crude per difendere la propria fede, e fu proprio la loro proverbiale tenacia (da allora è stato coniato il proverbio "ce l'hai duro come un quacchero") a permettergli di prosperare fino ai giorni nostri, e di continuare a professare la loro irrilevante dottrina babbiona.

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