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mercoledì 8 febbraio 2012

GIUSEPPINA ESCI DAL TUNNEL!

Dopo la lunga latitanza senza dare alcun segno di vita, la nostra stimatissima prof.ssa Giusy ha deciso di tornare a farsi viva in tutto il suo splendore di ottantacinquenne (senza offesa per le ottattancinquenni: mia nonna è tanto più vecchia quanto più simpatica). Stamattina alle ore 09.00 la nostra arzilla megera si è presentata in facoltà per la seconda sessione del suo esame "Architettura delle casette per uccelli", e stavolta toccava al sottoscritto sostenerlo. Con immane sforzo, il vostro affezionato ha aperto i suoi occhietti cisposetti alle 08.06 (la sveglia era alle 8 in punto, ma 5 minuti per riprendere conoscenza concedetemeli), e con le sue pantofolone si è trascinato in cucina per la colazione: un caffè con un biscotto. Non c'era tempo da perdere in pasti luculliani! Appena il tempo di ricordare chi fossi e perchè mi trovavo lì, ed ero già in bagno per la doccia (ore 8.20). Mi sono vestito alla bell'e meglio, e prima di realizzare che avevo ancora le pantofole ai piedi, mi sono ritrovato in strada. Erano le 8.50. Okay, affrettiamo il passo, facoltà è vicina ma è meglio essere puntuali. Arrivo. Sono le 9.02. Mi do una pacca sulle spalle da solo: come al solito spacchi il secondo, vecchio mio! La prima vittima della prof è già dentro a far l'esame. Poco male, ho il tempo di chiarire gli ultimi dubbi con i colleghi, tipo: "Ma la cupola del duomo è del Brunelleschi? Ma Alberti faceva Lupo di nome sì o no?". Dopo soli 85 minuti la prima ragazza esce, vagamente stordita. In genere gli esami della Romby durano di più, ma si vede che stamattina aveva fretta. Forse l'aspettavano in ospedale per un trapianto di anca. E' allora che il vostro affezionatissimo entra con aria baldanzosa per segnalare che è arrivato anche lui, e che nella lista risulta decimo. Ma la Prof con voce catarrosa mugugna: - Bene, allora domani alle 14.00. -
- No, scusi, come? Io sono decimo. -
- Ma io ho fatto l'appello. -
- Ma io sono arrivato alle 9.02, ed è tre ore che aspetto che finisca il primo esame. -
- Ma io me ne fotto. -
- Ma io no. -
- Ma io sì. -
Dopo 15 minuti che andavamo avanti così ho dovuto mollare l'osso. Quella vecchia volpe la sapeva più lunga di me, ed era inflessibile. Che poi insieme a me c'era una ragazza slava che mi ha fatto una pena incredibile: parlava a stento l'italiano, e stava cercando di spiegare all'ottuagenaria che non era arrivata all'appello solo perchè non riusciva a trovare l'aula. Dio come la capisco! Mi ci vedo io alla facoltà di Cracovia che cerco di capire dove cazzo devo andare! Comunque non c'è stato niente da fare, la Romby non ha battuto ciglio e ci ha rimbalzati a domani. Ora io vorrei fare un appello:

 Carissima prof,
se non vado errato in data 18 gennaio sono venuto ad assistere all'esame degli altri colleghi, e tu non ti sei presentata. Non hai lasciato niente di scritto, e hai lasciato che una ventina di persone ti aspettassero inutilmente per più di un'ora. E oggi, siccome uno arriva con 32 secondi di ritardo, lo rimbalzi a domani? Ma cazzo, ESCI DAL TUNNEEEEEEEEEEEL!!!!!!
io dopo il rimbalzone

1 commento:

  1. 1) Complimenti all'autore, per la narrazione burlesca dei fatti, e perchè scrive davvero benissimo.
    2) DICIAMOLO una volta per tutte: 5-10 minuti non costituisce ritardo!!!

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