
Tenzin Choedron ha diciotto anni, è solo una ragazzina, e il suo Paese non è più il suo Paese: si da' fuoco, mentre soldati senza volto la portano via perchè nessuno veda e nessuno sappia. Perde la vita. Ma forse sarebbe più corretto dire che la sacrifica. Perdi la vita se la sprechi: se tutto il mondo si interroga sulla tua azione, forse qualcosa comincia a muoversi, e la tua vita non è andata persa inutilmente. Insieme a lei, più di venti persone si sono uccise in questo modo negli ultimi due anni per protestare contro l'invasione cinese del loro Paese: il Tibet. E mentre la Cina si affaccia sempre più sul mercato mondiale imponendosi grazie alle pessime condizioni di lavoro cui costringe i suoi abitanti e allo sfruttamento intensivo e irrispettoso del suolo e del sottosuolo, un piccolo Paese, perduto tra le montagne più alte del mondo, finisce ogni giorno di più nel dimenticatoio. Immagino che se il Tibet potesse offrire al mondo moderno qualcosa di più che la propria straordinaria cultura e spiritualità, magari se avesse qualche bel giacimento di carbone, gas, diamanti, petrolio, probabilmente già da anni ci sarebbe una bella guerra democratica per salvare i poveri tibetani dalla crudeltà comunista. Ma la retorica, in questo caso, ha scarsa presa. Questo blog è nato per divertirsi, è vero, ma nel suo piccolo è anche uno strumento di diffusione di notizie ed informazioni, e abbiamo ritenuto doveroso comunicare (senza fare i cretini come al solito) questo episodio, e invitiamo tutti ad approfondire la questione. Grazie a tutti.
Bel post, fate bene a far girare informazioni che i nostri media non diffondono.
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