un bambino appena centrifugato |
Si chiama "sindrome del bambino scosso", ma le varianti non mancano: "sindrome del bambino shakerato, strapazzato, frullato, centrifugato". In pratica funziona così: molti neonati nei primi mesi di vita soffrono di coliche, e questo li porta a scassare i timpanti dalle 22 alle 23 ore giornaliere, con conseguente irritamento della mamma. La povera donna, letteralmente sull'orlo di una crisi di nervi, non può fare altro che calmare il pianto cullando la pulce, ma naturalmente tenderà a farlo in maniera nervosa e compulsiva, e questo aggraverà la condizione di colitico del frugoletto. Che continuerà a piangere. E' un perfetto esempio di ecosistema naturale che si autoalimenta all'infinito, ed i cui esiti in genere sono due: o la cosa si protrae per un tempo allucinante, oppure la mamma finisce per dare di matto. In entrambi i casi esistono numerosi precedenti clinici: si sa di ragazzi che arrivano a 16 o 18 anni continuando a piangere senza sosta. Le madri, magari ancora giovani, mostrano un'età imbarazzante (che oscilla dai 70 ai 95 anni) e malattie legate allo stress, quali calvizie, gonorrea, piorrea, gomito della lavandaia, fuoco di Sant'Antonio e cimurro. Nel secondo caso, l'effetto centrifugazione sul piccolo può subire un effetto cumulativo e portare a vere e proprie tragedie: tutti ricorderanno della mamma che mise in lavatrice il piccolo Gianluca nel tentativo di calmarlo, e di quell'altra che mise il proprio figlioletto sul calcio in culo del parco giochi. Il bambino non smise di piangere ma vinse un orsacchiotto. Questi tragici episodi dovrebbero far riflettere le neo-mamme: è inutile strapazzare il vostro bambino all'infinito, fate come fecero le vostre madri prima di voi... un bel cicchetto di grappa di Bassano e buonanotte!
http://salute24.ilsole24ore.com/articles/14101-sindrome-del-bimbo-scosso-quando-il-bebe-ha-le-coliche-e-la-mamma-mal-di-testa
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